Senza rischiare di cadere in un
anacronistico e illogico nazionalismo, mi
permetto alcune osservazioni sugli esiti
contraddittori della nazionale di calcio nel campionato europeo. Per chi segue come appassionato le vicende
calcistiche nazionali ed internazionali non può
esimersi dal commentare quanto successo in Polonia e Ucraina. Se è vero che ognuno cambia cittadinanza, moglie, sesso, partito politico,
religione, ma mai la propria squadra del cuore,
è giusto anche che le sorti della squadra nazionale siano nel pensiero di tutti ed ognuno si sente
autorizzato a dare i più giusti suggerimenti per farla arrivare ai massimi livelli.
Al di là del fatto che la
sconfitta nella finale con la Spagna può
essere utile per alcuni importantissimi motivi
(in primis, non mi sembra il periodo storico più appropriato per
esultare per un campionato europeo, il fatto che Monti era lì sulle tribune di Kiev ad approfittare
del possibile momento!), dobbiamo però
tentare di dare una spiegazione alla mancata vittoria in una competizione continentale. E, purtroppo la spiegazione più logica traspare
dalle polemiche scaturite dopo il 4 a 0 subito con la Spagna. Fino a quando in Italia a gestire il calcio (e i
soldi che girano intorno) sarà la Lega, ossia gli amministratori delle squadre
di club, ad emergere saranno solo i club
imbottiti di giocatori stranieri ( a volte non di eccelsa qualità) a danno dei
giovani del nostro paese, Come per le società delle categorie inferiori (serie
C e D per intenderci) bisognerebbe imporre
per ogni partita la presenza in squadra di un numero minimo di calciatori giovani e “nazionali”, limitando al massimo la
presenza di elementi stranieri.
Conseguentemente le limitazioni dovrebbero anche interessare
il numero di squadre partecipanti ai Campionati nazionali per consentire più spazio alla nazionale.
Purtroppo, però, oggi la meglio l’hanno
gli interessi dei clubs con il giro di soldi che c’è intorno, i diritti televisivi, la speculazione
insomma, non lo sport.
Sorvoliamo e non accenniamo per decenza agli
scandali-scommesse degli ultimi tempi; e qui un discorso andrebbe fatto a tutti
coloro che si ritengono sportivi per il solo fatto di passare ore ed ore del
giorni nelle ricevitorie a puntare su questo o quel risultato. Ma l’impresa
sarebbe ardue e non è il caso di insistere, almeno per ora.
| inviato da
Enzo49 il 2/7/2012 alle 23:21 | |